Quando parliamo di spumante facciamo riferimento a una particolare categoria di vino, che si caratterizza per la presenza di un’importante effervescenza. Quest’ultima è dovuta all’anidride carbonica disciolta nel liquido e la spuma dalla quale questa bevanda prende il nome altro non è se non la manifestazione di tale effervescenza. ll luogo d’origine dello spumante, secondo la più accreditata tra le molte teorie in circolazione, sarebbe la Francia e in particolare l’area che si trova a nord-est della capitale. Per quanto riguarda l’epoca alla quale far risalire l’inizio della spumantizzazione dei vini, è la metà del Seicento.
Vi è inoltre unanimità di opinione sul fatto che a creare lo spumante siano stati frati dell’ordine benedettino. Padre della spumantizzazione, secondo la tradizione, sarebbe il frate Dom Perignon dell’Abbazia di Hautvillers vissuto nel XVII secolo. Sua sembra essere l’idea geniale di utilizzare per la chiusura delle bottiglie dei tappi di sughero ancorati al contenitore tramite una gabbia metallica (evitando così le rotture inizialmente provocate dall’uso di tappi in legno). Come aprire lo spumante? Ci sono due alternative: si può fare con o senza il botto, ovviamente la prima resta quella più scenografica.
Quando arriva il momento di scegliere lo spumante da portare a una cena, da regalare a qualcuno o da tenere per un’occasione speciale è bene conoscere le differenze tra le diverse tipologie in commercio e soprattutto fare mente locale su una parola spesso abusata e poco conosciuta come ‘millesimato’. Possiamo distinguere essenzialmente tre macro categorie, che passeremo in rassegna. Si tratta degli spumanti secchi, morbidi e dolci.
La quantità di zucchero e le categorie di spumanti
E’ importante conoscere il contenuto zuccherino residuo per comprendere al meglio le differenze tra i vari tipi di spumante e ciò che leggiamo sulle relative etichette. E’ un’informazione davvero essenziale, che consentirà di scegliere la bevanda più adatta per le varie occasioni. Lo spumante brut (che appartiene ai secchi così come extra brut e dosaggio zero) contiene meno di 12 grammi per litro, mentre invece lo spumante dolce ne contiene generalmente oltre 50 grammi (la quantità di zucchero nello spumante è regolata da specifiche normative). Tra i tipi di spumante ci sono poi come accennato anche quelli morbidi, categoria che comprende gli extra dry e i dry: essi contengono dai 12 ai 32 grammi per litro.
Vediamo infine che cosa significa spumante millesimato, in modo tale da avere le idee completamente chiare sull’offerta del comparto e fare brindisi sempre perfetti. Con questa terminologia si fa riferimento a prodotti che siano stati ottenuti a partire dalle uve di una stessa annata. Si parla di spumante millesimato quando il vino viene realizzato con almeno l’85% di uve vendemmiate nell’anno solare. Va da sé che quando sull’etichetta leggeremo la parola millesimato troveremo a fianco anche l’indicazione di uno specifico anno. Il termine millesimo è relativo all’annata stessa in cui è avvenuta la vendemmia e deriva dal francese ‘millésime’ che vuol dire proprio annata.