Un regime alimentare fuori dai tradizionali schemi quello di introdurre il parassita, ma è vero che esso, o le sue uova, possono veramente nutrirsi del cibo che ingeriamo e digerire al posto nostro, al fine di perdere peso?
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Dieta della Tenia o verme solitario, come funziona
Un regime alimentare adatto per i temerari e per chi è arrivato a provarle tutte: così si può descrivere la dieta della tenia, o verme solitario, in quanto è una maniera di perdere peso decisamente ed estremamente drastica. In teoria, si dovrebbe ingerire il parassita, il quale dovrebbe cibarsi con tutto ciò che la persona con il verme solitario mangia. In questo modo si può mangiare qualunque cosa senza ingrassare, visto che ci penserebbe la tenia a consumare ogni alimento. Quindi si perdono chili per avvicinarsi al peso forma senza fatica e più velocemente rispetto a qualsiasi altro sistema di dimagrimento. A detta di molti, solo il digiuno farebbe raggiungere i risultati pari a questa dieta basata su questo verme intestinale, ma al momento che si ritorna a mangiare, l’effetto boomerang è assicurato. Ingerire un verme può far dimagrire senza rischi per la salute?
Dieta del verme solitario, cosa accade nel corpo
I vantaggi sembrano veramente fantastici sulla carta, peccato che sia pura utopia: la tenia, detta verme solitario, è un parassita, ovvero trova alloggio nell’organismo animale o umano e usa il cibo per diventare sempre più forte. Una volta stabilito, si moltiplicherà depositando le sue uova e colonizzando l’animale o l’uomo, consumando sì i grassi, ma anche le sostanze nutritive vitali per l’organismo, minando addirittura la stessa sopravvivenza, nonostante questo verme intestinale stia bene attento a non provocare la morte dell’ospitante. Alcuni non mostrano alcun sintomo, altri invece hanno diarrea, nausea e gonfiori. Il parassita si può riconoscere anche dalle uova, simili a dei chicchi di riso. Le cause di infestazione possono essere diverse, come mangiare carne di bovino o di maiale cruda (può contenere uova o larve), bere acqua contaminata o entrando in contatto con feci o indumenti, o altro appartenente a persona o animale infettato dalla tenia. Anche gli animali domestici possono contrarla, e per stabilire veramente la specie di verme intestinale di appartenenza per la cura farmacologica e la sverminazione, occorre una coltura fecale.
Dieta della tenia, i rischi
In alcune persone, poi, le larve di verme solitario possono formare delle cisti, in quanto, come succede ai bovini e ai suini, esse dopo l’ingestione si insidiano nei tessuti del corpo, col rischio di raggiungere anche l’encefalo e nei muscoli, formando delle cisti chiamate cisticercosi. Una conseguenza pericolosa della dieta del verme solitario è proprio la neurocisticercosi che può provocare, in casi gravissimi, la meningite. Se si pensa che un solo parassita intestinale può arrivare a deporre fino a 100mila uova, con un grosso rischio per la salute. Meglio quindi perdere peso con i metodi tradizionali, per non rischiare danni al sistema nervoso e al cervello.