Ritmi di vita frenetici e cibi complessi sono tra le cause dell’ernia iatale. Impariamo a curarci a tavola
L’ernia iatale è uno dei disturbi più diffusi nei paesi sviluppati, tra le cause vi è anche l’alimentazione scorretta. Per prevenire l’ernia iatale dunque è necessario modificare le proprie abitudini alimentari. Diversi sono gli studi che si concentrano sulle cause di questo disturbo dell’apparato digerente, molti concordano sul fatto che una dieta povera di fibre contribuisca ad aggravare nel tempo la situazione perché si sviluppano delle forme serie di stipsi. I soggetti che soffrono di stitichezza esercitano maggiore pressione durante l’evacuazione e assumono una posizione innaturale che con il tempo comporta lo spostamento dello stomaco verso l’alto. In presenza di ernia iatale diagnosticata, lo iato esofageo è più largo e lo stomaco di sposta attraverso questa apertura. Talvolta il disturbo è asintomatico ma nei casi più gravi ci sono difficoltà digestive, eruttazioni frequenti, vomito ed diarrea. Una delle complicanze dell’ernia iatale è il reflusso gastroesofageo e dovete sapere che anche i neonati soffrono di questa patologia a causa di alcune predisposizioni anatomiche. I pediatri consigliano di tenerli sollevati anche quando dormono, usando un cuscino più alto per poggiare la testolina.
Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno sono la soluzione?
Molto spesso leggiamo che per stare bene bisogna mangiare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, se avete l’ernia iatale questa è l’unica regola che dovete seguire. Nei casi più gravi una dieta ricca di fibre non è l’unica soluzione perché bisogna ricorrere all’intervento chirurgico. Tuttavia si possono tenere sotto controllo i sintomi e migliorare le proprie condizioni di vita. Innanzitutto dovete bere molta acqua per eliminare tutte le tossine poi nel carrello della spesa non devono mancare frutta detox come anguria e melone, la carne magra di pollo e tacchino, il pesce azzurro, i cereali integrali, lo yogurt magro e ancora carote, piselli, fagiolini, zucchine, cetrioli e formaggi freschi light. Purtroppo deve essere limitato il consumo di caffè, agrumi, pomodori, aglio, cipolla, menta e altri cibi e condimenti ‘irritanti’. L’unico grasso consentito è l’olio extravergine d’oliva, meglio se bio e spremuto a freddo, per le cotture privilegiare quella al vapore e al forno.
Imparate a mangiare lentamente e a gustare i cibi, come facevano i protagonisti di una nota marca di mozzarella in una pubblicità. Se mangiate in fretta favorite il reflusso gastroesofageo e ricordate di non andare mai a dormire subito dopo la fine del pasto ma fate passare almeno un paio d’ore.