Non c’è niente di più bello di mettersi a tavola e gustare tanti succulenti manicaretti, sia in famiglia che con gli amici, ma anche nel classico pranzo di lavoro. Un momento che funge anche da relax dopo i tanti impegni giornalieri, che fanno accumulare stress e nervosismo.
Ma talvolta può succedere che questa pratica, così amata soprattutto dagli italiani, possa diventare un vero e proprio incubo.
Indice [hide]
Le intolleranze alimentari possono generare un vero e proprio rifiuto per il cibo.
La persona interessata, che spesso e volentieri comincia ad accusare tutta una serie di sintomi dopo aver ingerito il pasto o un determinato alimento. Può avvenire costantemente, oppure il disturbo può presentarsi solo in certi periodi, ad esempio quando va a sommarsi una situazione di forte stress.
Chiaramente, la portata del disturbo dipende anche dalla quantità dell’alimento ingerito: più ne mangiamo, peggio ne risente il nostro intestino, che lancia subito segnali inequivocabili.
L’intolleranza alimentare è proprio questo: una reazione avversa ad un alimento. I sintomi, infatti, sono piuttosto chiari e comuni a tutti coloro che soffrono di intolleranze alimentari.
Si va da quelli gastrointestinali, come alternanza tra diarrea e stipsi, nausea, crampi e colon irritabile, a quelli più legati alla categoria neurologica, come vertigini, emicrania, affaticamento e repentini sbalzi di umore.
Inoltre, le intolleranze alimentari possono portare prurito e dermatiti
Ma non solo : anche fastidi respiratori come l’irritazione alla gola e la congestione nasale. In taluni casi le intolleranze alimentari sono dette ‘enzimatiche’, ovvero l’organismo presenta una mancanza di enzimi capaci di metabolizzare alcuni elementi.
Ne è un esempio il favismo, di cui sono affette tantissime persone originarie dalla Sardegna, ma soprattutto l’intolleranza al lattosio, per la carenza dell’enzima lattasi. Per questo, da tempo, si lavora a possibili soluzioni che possano far diventare le intolleranze alimentari un brutto ricordo.
La prima buona pratica è eliminare o limitare fortemente gli alimenti che scatenano tutti i disturbi elencati (per scoprirli basta fare un semplice test).
Ma c’è di più : una concreta mano può arrivare da un integratore alimentare proposto dall’azienda Mival: si tratta di Easintol, che permette di digerire fino a 11 grammi di lattosio grazie all’elevato dosaggio dell’enzima lattasi.
Proprio quello di cui ha bisogno chi non riesce proprio a digerire il lattosio
La ricetta di Easintol sta nella presenza di Betaglucani, dell’inositolo e di una miscela enzimatica completa, che favoriscono il miglioramento dell’ecosistema intestinale.
Easintol risolve tutti i disturbi provocati dalle intolleranze alimentari rilasciando lattasi acida per un’azione ottimale nello stomaco e lattasi enterica per il miglioramento del tratto intestinale.
L’obiettivo ‘benessere intestinale’ diventa concretamente raggiungibile.