La diarrea non è un disturbo ma un sintomo e per guarire è necessario capire quali sono le cause che l’hanno scatenata. Tra le più frequenti vi sono infezioni batteriche e virali oppure l’ingestione di cibi avariati e contaminati da batteri e virus, come nel caso della temutissima diarrea del viaggiatore.
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Vendetta di Montezuma, la diarrea che colpisce i viaggiatori
Dovete sapere che il 40-60% delle persone che si spostano soffrono di questo problema, soprattutto se vanno in zone a basso controllo igienico e con clima molto caldo. Le cause dalla diarrea del viaggiatore sono da ricercare nel consumo di alimenti e bevande contaminati da salmonella, o amebe. Solitamente gli episodi durano poco ma le vacanze possono essere compromesse. Quando siete all’estero evitate il gelato e bollite sempre il latte prima di consumarlo, inoltre non mangiate frutta già tagliata e verdura cruda. Inoltre fate sempre attenzione all’acqua, bevete quella minerale in bottiglia e con la stessa lavatevi i denti, non acquistate bevande da venditori ambulanti e non fatevi aggiungere mai del ghiaccio.
Nella fase acuta della diarrea del viaggiatore bevete acqua in continuazione a sorsi piccolissimi per assimilare meglio i liquidi e, possibilmente, aggiungete del succo di limone. Scegliete degli integratori salini e bevande isotoniche per riequilibrare l’organismo e arricchite la dieta con i tannini presenti in tè nero e frutti acerbi (mele e banane). Purtroppo in questa fase le scariche sono frequenti (anche 25 al giorno!) accompagnate da crampi addominali, febbre e bruciore allo stomaco.
Dieta liquida e alimenti restringenti
Quando si presenta la diarrea del viaggiatore, per 24-48 ore è molto importante bere. Oltre al tè nero sono indicati gli infusi di menta e finocchio oppure di camomilla e malva. Tra i rimedi naturali molto efficace l’acqua con argilla e alga spirulina e il decotto a base di rosa canina e mirtillo. Le condizioni fisiche migliorano lentamente e si devono mangiare alimenti restringenti che danno consistenza alle feci come riso, semolino e pane tostato. Dopo le 72 ore si possono introdurre uova, pesce, manzo, carote e patate.
Cosa mangiare per idratare il corpo
Una giornata tipo per chi soffre di diarrea del viaggiatore e ha già superato la fase acuta, inizia con la colazione a base di tè nero e fette biscottate. Per gli spuntini di metà mattina e del pomeriggio invece alternate mela e banana grattugiata con succo di limone. Il pranzo e la cena devono essere molto leggeri, consigliato il semolino con petto di pollo cotto a vapore e condito con pochissimo sale e olio evo, e il purè di patate e carote. Ottimo anche il riso lessato in bianco con formaggio grana grattugiato. Non scolatelo, perché l’acqua di cottura è ricca di amido e fa molto bene in caso di diarrea. Un vecchio rimedio della nonna!