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Quale acqua bere per depurarsi? Le differenze tra i vari tipi

Quale acqua bere per depurarsi? Le differenze tra i vari tipi

Per conoscere la composizione dell’acqua che beviamo ci sono diversi modi, in primis possiamo leggere le etichette. Se consumiamo l’acqua del rubinetto invece è necessario visitare il sito dell’acquedotto da cui proviene dove sono indicate tutte le informazioni e i risultati delle analisi. Dopo queste prime news di carattere generale dobbiamo sfatare il mito dell’acqua migliore in assoluto perché in verità non esiste.

Esiste un tipo di acqua migliore?

Tante sono le bottiglie, scopriamo insieme quella da bere in base alle diverse esigenze. Quando beviamo l’acqua però ci accorgiamo che il sapore non è sempre lo stesso, a determinare il ‘gusto’ è la mineralizzazione, ovvero i minerali contenuti e l’anidride carbonica. L’acqua minerale non dovrebbe mai essere bevuta fredda perché le basse temperature nascondono il sapore mentre quelle frizzanti (che favoriscono la digestione e lasciano la bocca pulita) devono essere gustate molto fresche. Ci sono indicazioni anche sul tipo di contenitore per l’acqua, sicuramente quelli in vetro sono migliori della plastica, ma per questioni di praticità si preferisce la seconda.

Dal 1998 sono state introdotte nel mercato le acque potabili trattate di rubinetto o purificate, e quindi è nata la differenza tra acque minerali e di sorgente, cerchiamo di fare chiarezza.

  • Acqua di rubinetto: viene fornita dall’acquedotto attraverso la rete idrica ed è potabile, non contiene quindi batteri e microrganismi che generano malattie. L’acqua di rubinetto ha un residuo fisso di sali a 180° compreso (per legge) tra 0,30 e 1,5 gr per litro. È incolore e insapore, eventuali variazioni dovrebbero mettervi in allarme;
  • Acqua minerale: con il D.L. 339/1999 vengono definite minerali quelle acque che hanno origine da una falda o da un giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali e hanno caratteristiche igieniche e proprietà favorevoli alla salute. In Italia è il Ministero della Salute che si occupa del riconoscimento dell’acqua minerale che non viene sottoposta a processi di filtrazione e si imbottiglia alla sorgente. Tra le acque minerali vi sono quelle da tavola, dietetiche e medicali che devono essere consigliate dal medico;
  • Acqua purificata: viene prelevata da fiumi, laghi o pozzi e successivamente depurata. Purtroppo non è garantita l’assenza di batteri ma nei paesi che versano in gravi condizioni di siccità rappresenta una fonte importante;
  • Acqua di sorgente: non può essere trattata ma deve rispettare i requisiti minimi di legge delle acque destinate al consumo e quindi gli stessi limiti delle acque potabili. Per l’imbottigliamento si rispettano invece le norme delle acque minerali ma sull’etichetta non ci sono dati sulle analisi ed eventuali indicazioni salutistiche.

Come leggere le etichette delle bottiglie d’acqua? Ci sono indicazioni mediche?

Sull’etichetta delle bottiglie sono riportati i parametri con le caratteristiche dell’acqua ed eventuali indicazioni sulle proprietà salutistiche. Vediamo insieme quelli più comuni.

  • Residuo fisso: si riferisce alla quantità di sali e minerali presenti nell’acqua, un valore basso dona un sapore più neutro ed è consigliato a chi ha problemi urinari;
  • Durezza: indica il valore di calcio e magnesio ed è un dato utile il calcare e la corrosività sulle tubature in caso di acque delle reti idriche;
  • pH: è un parametro da prendere in considerazione in caso di diete alcaline, il pH superiore a 7 migliora il benessere generale;
  • Conducibilità elettrica: è un parametro associato al residuo fisso, quando cresce la quantità dei metalli, aumenta;
  • Biocarbonate: favoriscono la digestione;
  • Magnesiache: ricche di magnesio e utili contro diabete e dolori mestruali;
  • Calciche: prevengono e curano l’osteoporosi, fondamentali in gravidanza;
  • Fluorate: ottime come anticarie.

About Flavia Montanaro

Classe 1985. Web editor. Appassionata di alimentazione sana e vivere green, con una passione per i superfood: il cibo del futuro!

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