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Gelso bianco e gelso nero: tutti i benefici

Il gelso non è altro che una pianta il cui habitat prediletto vede un clima temperato, appartenente alla famiglia delle Moraceae, una particolare pianta coltivata soprattutto in Cina. Il gelso viene coltivato specialmente per i suoi frutti, poiché sono ricchi di principi nutritivi utili al nostro sistema immunitario.

I frutti vengono chiamati more, raccolti iniziando da quelli più maturi staccandone uno alla volta in maniera molto delicata. Particolare attenzione deve essere rivolta nei confronti delle more nere, considerato il fatto che macchiano sia la pelle che i tessuti. Stiamo parlando di un frutto deperibile in pochissimo tempo, pertanto può essere conservato in frigorifero solo per pochi giorni.

Il gelso bianco non è utilizzato come pianta da frutto, forse a causa del suo sapore piuttosto dolce ma tendente all’acidulo. I suoi frutti venivano impiegati come lassativi e antibatterici nei confronti dei batteri responsabili delle carie dentali. Tuttavia, entrambe le tipologie di gelso contengono significative quantità di ferro e pochissime calorie, circa 43 per 100 grammi di prodotto.

I frutti del gelso bianco vengono utilizzati freschi oppure secchi come edulcoloranti da parte di svariate popolazioni asiatiche per via della presenza di zuccheri; la radice di questa pianta viene impiegata contro asma e tosse, mentre il legno del tronco viene sfruttato per dare vita ad attrezzi di lavoro. Il gelso nero si presenta molto simile, tralasciando il fatto che i suoi frutti sono di colore nero-violaceo.

I frutti del gelso nero contengono antociani, importanti antiossidanti che svolgono un’azione vasoprotettrice. Nella corteccia della radice, impiegata come purgante, antianemico, diuretico e ipoglicemizzante, troviamo la morusina, uno speciale flavonoide che svolge una funzione analgesica, perfetta per chi presenta dolori ai muscoli, alla cute, alle articolazioni, al sistema vascolare, alla sottocute, alle fasce muscolari o al periostio.

Inoltre, le foglie di gelso essiccate e lasciate in infusione, risulterebbero particolarmente valide nei confronti del diabete. Dai frutti è possibile ottenere uno sciroppo ad azione astringente, ma anche un efficace collutorio per gargarismi in caso di gengive infiammate o dolore ai denti.

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