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Cardo Mariano: le proprietà e le controindicazioni da conoscere

Il cardo mariano appartiene alla categoria di piante officinali con interessanti proprietà depurative ed epatoprotettrici; si tratta di una pianta con fiori purpurei, caratterizzata da fusto robusto e foglie larghe con piccole spine. I frutti di questa pianta, chiamati acheni, sono i più sfruttati in erboristeria, poiché contengono importanti principi attivi fondamentali per la salute del nostro organismo.

Alcune ricerche hanno dimostrato che l’assunzione dei frutti del cardo mariano regala un rientro dei valori riguardo bilirubina e transaminasi, ovvero quei valori epatici che risultano alti qualora via sia in corso un danno nei confronti del fegato. Grazie alla silandrina si ha una duplice azione epatoprotettrice: che cosa significa? Da un lato viene inibita la sintesi dei trigliceridi, mentre dall’altro interferisce con l’azione della ciclossigenasi, che provoca infiammazioni.

Stiamo quindi parlando di una pianta dai principi attivi molto utili in caso di cirrosi, epatiti o altre malattie a carico del fegato, anche per quanto riguarda la normalizzazione del quadro lipidemico nel sangue. Inoltre, il cardo mariano presenta importanti proprietà antiossidanti, considerato il fatto che le numerose vitamine presenti regalano importanti benefici. La vitamina E protegge i vasi sanguigni, la vitamina C elimina i radicali liberi, la silibina rende inattivi i radicali liberi privandoli dell’ossigeno.

Una pianta che possiamo utilizzare contro l’ipotensione, poiché il cardo mariano contiene la tiramina, in grado di aumentare la pressione del sangue; inoltre, grazie ai flavolignani, vi sarà un potenzionamento dell’effetto della prolattina con conseguente aumento di latte durante l’allattamento. Il cardo mariano presenta anche un’azione diuretica, grazie alla taxifolina, oltre al fatto che si propone come un ottimo alimento antitumorale, capace di inibire alcune funzioni enzimatiche.

Questa particolare pianta gode anche di proprietà digestive, ed è quindi in grado di favorire la digestione nel diabete di tipo 2, forse grazie ai flavolignani che riducono i livelli di colesterolo nel sangue e dei trigliceridi. Tuttavia, esistono alcune controindicazioni a cui bisogna prestare attenzione: il cardo mariano è sconsigliato a pazienti che soffrono di ipertensione, poiché la tiramina potrebbe aumentarla ancora di più.

Deve inoltre essere evitato per chi soffre di gastriti, ulcere e allergie di vario tipo, poiché in quest’ultimo caso potrebbero manifestarsi reazioni cutanee oppure orticarie in caso di ingestione. Inoltre, il cardo mariano deve essere evitato in concomitanza con alcuni farmaci, soprattutto in caso di terapia anticoagulante.

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