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Finocchio e finocchietto selvatico: le proprietà benefiche per l’organismo

Sia il finocchio che il finocchietto selvatico sono due piante dalle interessanti proprietà benefiche per il nostro organismo, ma è bene distinguerle. Innanzitutto, il finocchio può raggiungere il metro d’altezza, mentre il finocchietto selvatico può arrivare anche a due metri di altezza. Il finocchio è stato coltivato fin dall’antichità per via delle sue proprietà aromatiche e digestive, con un sapore molto simile a quello dell’anice.

Il finocchio contiene circa il 90% d’acqua, 1,3% di proteine, il 3% di fibre, l’1% di ceneri e carboidrati, oltre al calcio, potassio, fosforo, sodio, ferro, magnesio, zinco, selenio e manganese. Dal punto di vista vitaminico troviamo la vitamina A, alcune vitamine B e la vitamina C; da non sottovalutare la presenza di flavonoidi. Le sue proprietà benefiche sono davvero importanti e numerose, soprattutto a livello digestivo: il finocchio aiuta a ridurre gonfiori addominali e a libera l’intestino da possibili gas, grazie alla presenza di anetolo.

Una pianta che vede interessanti effetti benefici anche nei confronti del sangue e del fegato; un antinfiammatorio molto importante nei confronti del colon. Inoltre, il finocchio aiuta anche contro la tosse se preparato sotto forma di infuso. Le neo mamme optano per questa pianta qualora necessitino di maggiore produzione di latte, o per alleviare i sintomi della menopausa: un rimedio indicato per svariati problemi.

Il finocchietto selvatico è una pianta erbacea perenne, che cresce prevalentemente lungo le coste del mediterraneo in luoghi soleggiati, incolti oppure secchi. I suoi frutti, chiamati semi, hanno un sapore dolce e piccante combinati alla perfezione. Ovviamente, anche in questo caso abbiamo interessanti benefici per il nostro organismo: come per il finocchio, anche quello selvatico aiuta a espellere gas intestinali, ma grazie ai suoi semi è anche un ottimo antisettico.

Una pianta che viene utilizzata piuttosto spesso in cucina, quasi sempre per insaporire i piatti. Ricordate che, se assunto in maniera esagerata durante la preparazione di impacchi con semi, può risultare nocivo e lievemente narcotico.

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