Fin da bambini apprezziamo la liquirizia, le famose rotelle di liquirizia che, ricordo quando ero bambino, mangiavo con golosità consumando la spirale arrivando infine al bonbon di zucchero incastrato al centro della rotella. Sono passati diversi decenni ma le rotelle di liquirizia sono sempre in bella mostra sui banchi dei negozi. I puristi non abbandonano i bastoncini da masticare con pazienza, magari per contrastare lo stimolo della sigaretta cercando di smettere questa cattiva e nociva abitudine. Ma tanti di noi associano le due parole: liquirizia pressione.
Trattiamo di un prodotto particolare, con un gusto caratteristico che trova utilizzo non solo in caramelline e dolciumi in generale ma anche in piatti di alta cucina, in cui rinomati Chef internazionali mettono un pizzico di liquirizia per insaporire con un tocco di gusto unico le loro creazioni, la liquirizia.
Indice
La storia e gli usi della liquirizia negli anni
La liquirizia è una pianta erbacea conosciuta fin dall’antichità, essendo utilizzata già dagli antichi Egizi e dai Greci ma ancora prima veniva coltivata e usata in Asia addirittura 5 mila anni fa; anche gli antichi Romani usavano la liquirizia, la Glycyrrhiza Glabra, questo il nome scientifico. Ora è diffusa ovunque, in Asia, Australia, America, Europa ma la sua origine è sicuramente mediterranea.
Oggi in Italia è coltivata soprattutto in Calabria e Abruzzo. Il principio attivo principale della liquirizia è la Glicirizzina che è un ottimo gastroprotettore e stimolante della digestione ma ha anche il difetto di essere una sostanza che può provocare un innalzamento della pressione arteriosa.
Nell’antica medicina cinese la liquirizia era già usata a fini curativi per le sue proprietà diuretiche, digestive e lassative. Ma cosa c’è nella liquirizia oltre alla Glicirizzina?
La Composizione della liquirizia
- Tra i tanti minerali presenti nella liquirizia spiccano il Potassio e il Magnesio.
- Vitamine del gruppo B, E e C
- Flavonoidi
I flavonoidi sono sostanze antiossidanti e antinfiammatorie, quindi hanno una grande utilità nel contrasto ai nocivi radicali liberi che provocano l’invecchiamento precoce delle cellule, comprese quelle cerebrali, aiutando a mantenere il cervello alla massima capacità funzionale ma in verità tutte le cellule del corpo, di tutti gli organi, beneficiano dell’azione dei flavonoidi.
Nella tradizione popolare la liquirizia ha potere calmante della tosse e proprietà espettoranti, svolgendo nel contempo la sua azione antinfiammatoria, agendo quindi non solo sui sintomi ma sulle cause della tosse e del catarro.
Controindicazioni
Tra i tanti benefici che si possono avere dalla liquirizia, bisogna anche considerare gli effetti negativi che si esplicano specialmente con un incremento della pressione arteriosa e la formazione di edemi causati dalla ritenzione idrica indotta dal consumo d liquirizia, oltretutto con un impoverimento in termini di Sali minerali disponibili.
Le persone che soffrono di diabete, le donne in gravidanza e allattamento devono consumare liquirizia soltanto su autorizzazione del medico. L’azione negativa relativa all’incremento della pressione arteriosa, diventa una virtù per tutte le persone che soffrono di pressione bassa, un problema per il quale le armi farmacologiche sono piuttosto limitate.
Una curiosità ulteriore: se prendi un bastoncino di liquirizia lo vedrai di un colore ambrato mentre le famose rotelle e le stecche, nonché le caramelle sono nere. La differenza sta nel fatto che i bastoncini naturali altro non sono che pezzi di rametto naturale da cui attraverso dei processi di lavorazione vengono ricavati gli estratti che sono neri e con un gusto più intenso ma i benefici sono gli stessi, salvo che i preparati con l’estratto sono più ricchi di zuccheri, quindi meno salutari.