L’anno gastronomico si apre oggi, con la presentazione della Guida Michelin 2018. Tante le sorprese, c’è chi sale in alto sul podio e chi scende come lo chef Carlo Cracco. Il vicentino ha perso la seconda stella perché ha cambiato locale passando da Via Victor Hugo alla Galleria di Milano. Scopriamo insieme tutte le novità.
Due altoatesini le new entry della Guida Michelin
L’Italia continua ad essere una delle eccellenze gastronomiche mondiali e si trova al secondo posto, dopo la Francia. Secondo la Guida Michelin 2018 sono 356 i ristoranti stellati, tra questi 9 hanno ricevuto 3 stelle. Segnaliamo subito la new entry, il ristorante St. Hubertus di San Cassiano dello chef altoatesino Norbert Niederkofler. Tre le nuove 2 stelle tra cui spicca un altro ristorante della Val Badia, La Siriola guidato dalla chef Matteo Metullio. Infine ricordiamo che 22 ristoranti hanno ricevuto una stella. Brutte notizie invece per Carlo Cracco che ha perso una stella e Claudio Sadler titolare del ristorante sui Navigli di Milano. Ricapitolando, le province più stellate per la Guida Michelin 2018 sono Roma con 25 ristoranti, Napoli con 23, Milano con 21, Bolzano con 20, a Cuneo ci sono 17 ristoranti stellati e a Firenze “solo” 9.
Nel giro d’Italia per regioni ecco che la Guida Michelin 2018 conferma al primo posto la regione Lombardia con ben 63 ristoranti (55 una stella, 6 due stelle e 2 tre stelle), alla seconda posizione invece c’è la Campagna con 41 ristoranti (di cui 6 due stelle), al terzo posto il Piemonte con 40 ristoranti stellati (1 tre stelle).
I ristoranti migliori della Guida Michelin 2018
La guida rossa più famosa al mondo è giunta alla 63esima edizione, il ristorante St. Hubertus è stato premiato per la cucina innovativa e diversa da quella mediterranea ma non è l’unico a 3 stelle perché sono stati confermati i ristoranti del 2017 che sono: Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma, Le Calandre a Rubano.
Le 2 stelle Michelin non sono da meno, 41 i ristoranti che meritano almeno una visita a pranzo o a cena. Come anticipato, lo chef del ristorante La Siriola di San Cassiano è stato premiato perché secondo i giudici è un talento innato, non è un caso visto che è anche ex allievo di Norbert Niederkofler. Metullio utilizza ottime materie prime che accosta per creare sapori inediti e fantasiosi. Tra le altre novità anche Vun a Milano di Andrea Aprea che ha saputo dare un’impronta partenopea e cosmopolita ai suoi piatti. Il direttore della guida Michelin Italia ha speso note di elogio per Alberto Faccani, chef del ristorante Magnolia di Cesenatico i cui piatti memorabili superano tutti i confini.