Che cos’è l’amaranto? La pianta dell’America Centrale è caratterizzata da fiori rossi al cui interno sono racchiusi dei chicchi commestibili. Spesso viene associato alla categoria dei cereali perché somiglia molto al miglio, ma è un ‘falso’ cereale. Tra le specie di amaranto commestibili vi sono l’Amaranthus caudatus, l’Amaranthus cruentus e Amaranthus hypochondriacus. Solo l’ultima è quella che può essere coltivata con più facilità e dovete sapere che le prime tracce di questa pianta risalgono alle popolazioni Inca e Azteche. Le sue proprietà nutritive sono notevoli, tanto che veniva definito “Grano degli dei”. Oggi appartiene alla categoria dei superfood anche perché è senza glutine, dunque può essere consumato dai celiaci.
Superfood rari: l’amaranto è l’oro degli Inca, composizione e calorie del cibo del futuro
I chicchi dell’amaranto sono piccoli e deliziosi, la pianta è molto resistente tanto che è considerata infestante. Studi recenti dimostrano che insieme alla quinoa, sarà il cibo del futuro. Ricco di carboidrati e di amminoacidi essenziali, l’amaranto è un mix di benessere grazie alle proteine e alla vitamine. Soffermandoci sugli amminoacidi, da notare la presenza della lisina, di cui gli altri cereali sono carenti. È proprio per questo che l’amaranto viene chiamato anche ‘falso’ cereale, la lisina infatti si trova nei legumi e i nutrizionisti consigliano di abbinare i due elementi per avere a disposizione tutto quello di cui il nostro organismo ha bisogno.
Non vi sono controindicazioni particolari dovute all’assunzione di amaranto, segnaliamo un contenuto piuttosto moderato di acido ossalico, invitando a consumarlo con moderazione in caso di calcoli e problemi renali. Lo stesso inoltre inibisce l’assunzione di calcio e zinco.