Quanti di voi hanno provato a seguire una dieta e hanno notato le incredibili difficoltà nel sopportare il senso di fame? È molto difficile non cadere in tentazione, poiché i piatti vietati sembrano spuntare come funghi sotto i nostri occhi. Nonostante i nostri buoni propositi, sentiamo una sorta di “vocina” nel nostro cervello che ci invita a mangiare ciò che non dovremmo, ma di che cosa si tratta esattamente? Del nostro DNA. Nel nostro cervello si azionano 10 mila cellule cerebrali che ci obbligano a fare strappi alle regole, allontanando per sempre tutti i nostri buoni propositi.
Grazie a una ricerca condotta dall’University of Michigan è stato possibile dimostrare e comprendere la causa di questa sensazione di fame a cui pochi sanno resistere. Al centro dell’indagine ci sono i neuroni Pomc, che hanno il compito di stimolare il senso della sazietà e ci aiutano a controllare il nostro peso. Tali neuroni, quando assenti o non funzionano in maniera adeguata, causano maggiori rischi di incorrere nell’obesità. Vengono attivati da una particolare proteina denominata “fattore di trascrizione” e da piccoli tratti del DNA. Se questi due elementi non funzionano correttamente, ci arriva la “vocina” famelica.
Secondo lo studio, quindi, piccole parti di DNA avrebbero un’importante influenza sul nostro corpo, almeno dal punto di vista dell’appetito. Gli studiosi avrebbero scoperto una pillola in grado di stimolare i neuroni Pomc, in modo da farci percepire il senso di sazietà. Tuttavia, si tratta di un metodo sperimentale, eseguito solo sugli animali, ma si spera possa venire impiegato anche sugli esseri umani.