Una delle fake news più diffuse in ambito alimentare ai giorni nostri ha a che fare con i pericoli (presunti) che sarebbero insiti nel consumo di carne. Vale la pena, quindi, di smentire tutte le informazioni allarmistiche che ci inducono a guardare con sospetto una coscia di pollo e una fetta di arrosto. Tutti gli esperti sono concordi nel ritenere che, ai fini di una sana ed equilibrata alimentazione, la carne non può mancare: si tratta, infatti, di un alimento decisamente prezioso a cui sarebbe sbagliato rinunciare. A condizione, naturalmente, di consumare carne di qualità, controllata e certificata.
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Dove trovare carne di qualità
Gimar è un ingrosso carni Roma che mette a disposizione della clientela oltre 40 anni di esperienza: una realtà che si occupa dell’importazione di carni congelate e fresche, ma anche di prodotti halal, formaggi e salumi. Garantendo gli standard di qualità più elevati per la trasformazione e la distribuzione dei prodotti, l’azienda vuole essere un punto di riferimento per tutti gli addetti della ristorazione commerciale, offrendo consegne giornaliere e un servizio personalizzato. Gimar tratta carni in arrivo da ogni angolo del mondo e può vantare rapporti e partnership con macelli internazionali certificati e controllati.
Perché bisogna mangiare la carne
Ma quali sono le ragioni che dovrebbero indurci a portare la carne sulle nostre tavole? Tutto deve essere ricondotto al suo straordinario apporto nutrizionale, dal momento che non esistono altri alimenti capaci di assicurare una tale quantità e una tale varietà di minerali, di vitamine e di amminoacidi essenziali. Insomma, una completezza da sottolineare, sul piano dei nutrienti, resa ancora più importante dal livello di biodisponibilità elevato che li contraddistingue. Mangiando carne, abbiamo tutto ciò che ci serve senza essere costretti ad assumere chissà quante calorie. Per un regime alimentare equilibrato, come quello della dieta mediterranea, il consiglio è di mangiare carne bianca tra le due e le tre volte a settimana. Non per questo la carne rossa deve essere demonizzata, anzi: una o due volte a settimana deve far parte a sua volta della nostra dieta.
Il ruolo degli allevamenti nei confronti del cambiamento climatico
Non è raro sentire o leggere che la produzione di carne è fonte di inquinamento e che dunque, in buona sostanza, anche gli allevamenti intensivi sono responsabili del cambiamento climatico. A ben vedere, però, le cose non stanno così: nei Paesi che si caratterizzano per una zootecnia all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, infatti, il contributo generato dagli allevamenti per le emissioni di anidride carbonica e metano (i cosiddetti gas a effetto serra) è decisamente modesto. In Italia, per esempio, è pari al 3 per cento: praticamente nulla rispetto al 70 per cento che deriva dal settore energetico e dai trasporti.
La soia e la carne
Sarebbe sbagliato pensare che la carne possa essere sostituita dalla soia. Ciò non vuol dire che essa non sia un buon prodott, ma solo che le proteine vegetali della soia sono di qualità modesta, e non hanno niente a che vedere con le proteine nobili della carne. In più, nella soia sono pochi gli amminoacidi essenziali, e ciò si traduce in una sintesi proteica carente. Per di più, la soia contiene fibre che impediscono ai nutrienti di essere assorbiti e isoflavoni che possono generare disturbi a livello ormonale.
No agli hamburger di soia
Insomma, ha davvero poco senso mangiare gli hamburger di soia o altri prodotti che imitano la carne per sostituirla, anche perché i loro ingredienti sono processati al punto da distruggere tutte le vitamine e le proteine che dovrebbero contenere.