L’ortopedico, ossia il medico che si occupa della salute dell’apparato scheletrico e muscolare, è un professionista di grande rilevanza per il benessere, soprattutto quando si va avanti con gli anni o se si fa sport a livello agonistico o medio.
Quando lo si sceglie, è naturale chiedersi se sia meglio un ortopedico specialista o uno generalista. Nelle prossime righe, abbiamo riassunto la risposta a questa diffusissima domanda.
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Ortopedico specialista o generalista? Dipende!
Come in molti altri casi, anche in questo la risposta che si può dare è un sonoro “dipende”. Sono diversi i fattori da considerare ed è bene specificare che cambiano a seconda della salute, dell’età, dell’attitudine allo sport e della storia familiare.
Chi ha parenti che hanno sofferto di artrosi all’anca, una patologia (conosciuta anche come coxartrosi) che può avere anche origine ereditaria, dovrebbe rivolgersi a un ortopedico specializzato nella gestione delle patologie a carico di questa articolazione.
Chi fa sport, invece, può trovare un miglior riferimento in un ortopedico che si concentra molto sulla traumatologia sportiva ed è in grado di gestire sia le patologie che colpiscono gli agonisti, sia quelle che riguardano chi fa movimento spesso ma a livello amatoriale.
Non c’è davvero una scelta migliore dell’altra! Un consiglio molto utile per orientarsi al meglio e capire quali sono davvero le proprie necessità consiste nel confrontarsi con il medico di base, il professionista della salute che ha un quadro completo sulla situazione di ogni suo paziente.
Ortopedico: i veri criteri di scelta
Archiviata la domanda “Chi è meglio tra ortopedico specialista e ortopedico generalista?”, vediamo altri criteri che è forse più importante considerare quando si sceglie un ortopedico. Tra questi, è possibile includere l’abitudine ad aggiornarsi.
L’ortopedia come tante altre branche della medicina è in continua evoluzione e i professionisti seri rimangono sul pezzo partecipando a congressi e a corsi di aggiornamento. Per informarsi in merito a questo aspetto, si può utilizzare come fonte il sito ufficiale del professionista, ma anche quello delle strutture presso cui lavora.
Un altro punto sul quale vale la pena soffermarsi riguarda appunto queste ultime. Non è il caso di lasciarsi andare al pregiudizio se si viene a sapere che un determinato ortopedico opera solo presso strutture sanitarie private. Quello che conta è la sua qualità professionale.
Sempre rimanendo nel campo dell’aggiornamento, è importante considerare l’attenzione alla medicina rigenerativa. Questa innovazione, che prevede l’utilizzo di diverse tecniche e l’impiego di materiale autologo come il sangue del paziente, rappresenta un grandissimo passo in avanti fatto negli ultimi anni. Grazie a queste terapie infiltrative, è infatti possibile trattare i casi di artrosi non avanzata, posticipando negli anni l’intervento di impianto della protesi.
Conclusioni
Come abbiamo visto, non c’è una scelta universalmente perfetta tra ortopedici specialisti e ortopedici generalisti. Quello che conta è essere certi di avere davanti un professionista preparato, empatico e sempre pronto a migliorare. A tal proposito, conta tantissimo la prima visita. Durante questo incontro, il consiglio è quello di fare tutte le domande che si hanno in mente ma soprattutto di rispondere in maniera chiara e sincera a quelle poste dal professionista.
Un bravo ortopedico indaga a fondo sulla vita quotidiana dei propri pazienti, chiedendo lumi in merito al tipo di lavoro svolto, ma anche relativamente al movimento fisico effettuato ogni giorno e alla storia familiare. Rispondendo in maniera sincera è possibile dargli modo di formulare la diagnosi giusta e di scegliere la soluzione più adatta (che non deve essere per forza l’impianto di una protesi, intervento oggi sempre meno invasivo).