Il corpo è umano è una macchina straordinaria, se lo trascuriamo però può darci molti problemi, il nostro consiglio è quello di occuparsene tutti i giorni, come? In questo nuovo articolo vi spiegheremo meglio quali sono i potenziali che si nascondono in tre spezie che non devono mancare nella nostra dispensa. Ormai è un dato di fatto “siamo quello che mangiamo”, con curcuma, sumac e cardamomo però possiamo essere più sani perché queste spezie agiscono sull’apparato cardiovascolare.
La curcuma che è la base di tutte le spezie, aiuta a prevenire gli attacchi di cuore. Il merito è del principio attivo contenuto nel suo rizoma, la curcumina. Sull’American Journal of Cardiology sono stati pubblicati i risultati di un importante studio condotto su 112 pazienti che avevano subito un intervento di bypass. Un gruppo di questi pazienti ha assunto per 4 volte al giorno una quantità di curcumina pari ad 1 grammo riscontrando una diminuzione degli attacchi di cuore al 13% rispetto al 30% registrato prima dell’inizio del trattamento.
Il sumac (o sommaco, dal nome della pianta) è ancora poco conosciuto ma questa spezia contiene una quantità di antiossidanti che supera di 50 volte quella dei mirtilli. Inoltre da studi recenti è stato scoperto che il sumac ha proprietà antidiabetiche, ipoglicemizzanti e antiaterosclerotiche. Il colore è intenso, in Turchia si aggiunge all’hummus ma si utilizza sia secco che fresco. Infine il cardamomo, apprezzato per le virtù digestive, riduce la produzione di gas a livello intestinale e il dolore causato dai crampi. Le spezie sono spesso al centro di studi scientifici perché hanno un potenziale nascosto, sul Journal of Biochemistry and Biophysics ce n’è uno molto interessante condotto appunto sul cardamomo che sarebbe capace di intervenire anche sulla pressione arteriosa, abbassandola. I semi di cardamomo si trovano nel frutto che si schiaccia con il mortaio.