L’associazione ambientalista Marevivo di Lipari, in provincia di Messina, ha lanciato un appello insolito per “salvare” le meduse. Molti di noi hanno avuto incontri ravvicinati del terzo tipo non molto piacevoli con le meduse, ma dovete sapere che sono ricche di proteine e di collagene.
Sono molti gli chef stellati che hanno accolto l’invito di Enzo Donato e che si sono cimentati nella preparazione di piatti a base di meduse della specie Pelagia Noctiluca. Nei paesi orientali sono già considerate una risorsa alimentare molto preziosa e non è escluso che in futuro possa arrivare anche sulle nostre tavole. La degustazione a Lipari è stata un vero successo e gli invitati si sono lasciati tentare dalle creazioni degli chef stellati e hanno potuto apprezzare al meglio la medusa. C’è da dire che un’esperienza di questo tipo era stata già fatta nel 2013, quando il ministero dell’Ambiente aveva finanziato un progetto “La tavola blu”, in quel caso a raccogliere la sfida era stato lo chef Gennaro Esposito.
Sono passati solo tre anni da quel primo esperimento ma nell’ultimo periodo la cucina italiana è in continua rivoluzione con un occhio alla tradizione. La specie di medusa protagonista della degustazione di Lipari può essere cotta in padella con aglio, olio e peperoncino. Il sapore ricorda molto quello delle vongole mentre la consistenza della carne è simile a quella del polpo. Dopo aver tolto i tentacoli e il cappello la medusa è pronta per essere cucinata, e si presta ad una serie di ricette, ottima anche in carpaccio marinata con sale, basilico e zucchero.
Le meduse possono diventare il cibo del futuro perché nei nostri mari c’è sempre meno pesce e si moltiplicano a dismisura. Alessandro Circiello, presidente della Federazione Italiana Cuochi Regione Lazio e responsabile di Media & Pubblic Affairs di FIC, considera questa iniziativa molto interessante e invita a fare nuove ricerche sulla medusa. Ben presto potrebbe diventare una portata molto apprezzata. La Fao continua a lanciare numerosi appelli sulla fame nel mondo e per Alessandro Circiello della Federazione Italiana Cuochi “ampliare i generi significherebbe non rischiare l’estinzione di specie come il tonno rosso e anzi, pulire le acque da animali, come appunto le meduse, sempre più numerose, e pericolose”.