L’estate sta arrivando e con essa il gelato la fa da padroni. Purtroppo, con l’innalzamento delle temperature, si corre il rischio di contrarre brutte intossicazioni alimentari. È il caso dell’azienda Blue Bell, in Oklahoma, dove il gelato prodotto avrebbe causato la morte di tre persone e cinque ricoveri ospedalieri. Pare che il prodotto alimentare, venduto anche in Italia presso numerosi discount, sia contaminato da un batterio: la listeria monocytogenes. Le persone ricoverate erano tutte anziane e ci è voluto del tempo per collegare il fatto.
Attualmente, stanno ancora continuando gli accertamenti per confermare la cosa; in ogni caso, la società ha deciso di richiamare tutti i suoi prodotti da ogni punto vendita a livello nazionale, in modo da impedire possibili contaminazioni future. Prestate quindi particolare attenzione ai gelati, poiché è proprio in questo alimenti che le culture batteriche si fanno strada con molta più facilità. Inoltre, non teneteli fuori dal frigorifero se non devono essere consumati, controllate la data di scadenza e la chiusura ermetica, non conservateli per più di due giorni se sono a base crema e uova.
Il gelato deve essere riposto in freezer e non dovrebbe essere ricollocato in questo ambiente per più volte: le intossicazioni alimentari sono dietro l’angolo. La listeriosi può assumere diverse forme, da quella diarroica a quelle più importanti, con sintomi che possono manifestarsi dopo diverse ore dall’assunzione e per diversi giorni. Inoltre, tra le cause più gravi, è stato possibile riscontrare la formazione di meningiti, encefaliti e sepsi. Se temete di aver ingerito un alimento contaminato, dovrete sottoporvi a degli adeguati controlli, poiché in alcuni casi i sintomi possono comparire dopo tre mesi di tempo.
Tra i sintomi più comuni, che spesso confondiamo come banale influenza, troviamo dolori muscolari, diarrea, febbre e nausea. L’infezione si diffonde anche nei confronti del nostro sistema nervoso, con conseguenti mal di testa, convulsioni, perdita dell’equilibrio, confusione e collo rigido. Dobbiamo ricordare che la malattia è molto pericolosa per chi soffre di cancro, diabete, neonati, donne incinte, chi soffre di IDS o è immunodepresso. Anche i neonati possono essere colpiti, con vomito, irritazione della pelle e scarso appetito. Grazie a delle comuni analisi del sangue è possibile sapere se si è stati contagiati.