Cucinare è un atto piacevole e divertente, poiché il nostro obiettivo è sempre quello di creare piatti gustosi e saporiti per allietare i palati di ospiti, parenti e amici. Se fosse possibile ottenere ottimi risultati senza impiegare additivi artificiali o insaporitori, che cosa direste? Tale affermazione è infatti possibile, preparando i vostri piatti ad alta quota. La ricerca è stata condotta da alcuni scienziati del Nestlé Research Center di Losanna in Svizzera: la prova è stata data da un semplice brodo vegetale, cucinato all’altezza di 3600 metri. Risultato? Un prodotto dagli aromi, sapori e colore più accentuati.
La scoperta è stata pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistry. Gli studiosi hanno deciso di ripetere la procedura in un ristorante collocato a 833 metri d’altezza, scoprendo che le ricette create ad alta quota presentano un sapore diverso e sicuramente migliore rispetto a quelle che prepariamo nelle nostre cucine. Candice Smarrito, scienziata che si è occupata della ricerca, ha spiegato come i risultati siano stati analizzati sia in laboratorio che da professionisti nell’ambito della degustazione, in modo da poter comprendere come le differenti pressioni e i tempi di cottura incidano notevolmente sulla qualità delle preparazioni.
I ricercatori hanno avuto modo di stabilire come cucinare in alta montagna a bassa pressione renda il cibo molto più buono, poiché utilizzando questa tecnica di cottura è possibile mantenere tutti i carboidrati, gli amminoacidi, gli aromi e gli acidi organici di tutti gli alimenti: è finalmente possibile dire addio a tutti i condimenti, anche al sale. Inoltre, preparare piatti a bassa pressione diminuirebbe la perdita di peso degli alimenti.